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Donne al centro. Anche sulle Alpi

Gemma de Gresti Guerrieri Gonzaga, è nata nel Trentino meridionale nel 1873, in una famiglia agiata. Durante la Grande Guerra si fa artefice di una grande impresa, quella di rintracciare i soldati austriaci di lingua italiana prigionieri in Russia. Li mette in contatto con le loro famiglie e, successivamente, li fa rientrare in Italia. 
Wilhelmine Kofler-Grätzl nel 1847 ha fondato a Bolzano l’Istituto per la tutela del fanciullo, il primo asilo infantile del Tirolo meridionale.
Marie Paradis, nata a Chamonix nel 1778,  è considerata la prima donna ad aver raggiunto la vetta del Monte Bianco.
Katharina Prato, nata nel 1818 a Graz in Austria, ha insegnato a cucinare, fare giardinaggio e a svolgere i lavori domestici a generazioni di donne della monarchia asburgica. Il suo Die Süddeutsche Küche (La cucina tedesca meridionale), pubblicato per la prima volta nel 1858, è stato il libro di cucina più popolare della monarchia asburgica.
Lavinia Heisenberg, classe 1983, è una cosmologa tedesca che vive e lavora a Zurigo e ha da poco vinto un prestigioso premio per i suoi lavori sulla gravità, che mirano a modificare la relatività di Einstein. 
Carla del Ponte, nata in Svizzera nel 1947, è stata Procuratrice capo presso la Corte penale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia e per il genocidio in Ruanda. Inoltre, ha fatto parte della commissione dell’UNHCR che ha indagato sulle violazioni dei diritti umani in Siria durante la guerra civile. 
Alma Karlin, nata in Slovenia nel 1889 è stata una viaggiatrice, scrittrice, poetessa, collezionista, poliglotta, ma soprattutto una delle prime donne europee che da sola ha fatto il giro del mondo.
Emma Eigenmann-Schädler è stata una politica e imprenditrice del Liechtenstein. Nel 1986, all’età di 56 anni è stata la prima donna ad essere eletta al Landtag, rimanendone membro fino al 1993.

Che cosa hanno in comune queste donne, così diverse tra loro sia per nazionalità che per biografia? Sicuramente sono personalità geniali, ciascuna a modo suo, ma sconosciute ai più, nonostante abbiano contribuito, con le loro esperienze, a ridefinire il concetto di “donna” nel corso della storia. E tutte quante (assieme ad altre 13 “compagne di viaggio”) sono le protagoniste di Where are women in the Alps?, il gioco da tavolo realizzato da Stefania Santoni e Nadia Groff  su richiesta del Dipartimento delle Minoranze Linguistiche Locali e Audit Europeo della Provincia autonoma di Trento con lo scopo di rendere omaggio e valorizzare il genio e la tenacia di alcune figure femminili nate nelle regione dell’Arco Alpino europeo EUSALP.


Ma in cosa consiste, concretamente, Where are women in the Alps? Il gioco è composto da un tabellone con cinquanta caselle, sei pedine per i giocatori, due dadi e un libretto che contiene i passaporti delle ventuno donne selezionate (tre per ogni stato EUSALP) e quattro approfondimenti sui temi del rispetto e della parità di genere. Lo scopo è quello di scalare, casella dopo casella, la montagna disegnata e (ri)scoprire le storie di queste donne geniali, rispondendo ad alcune domande, come ad esempio: Che cosa prevedeva la legge salica? Oppure, quando è stato introdotto il suffragio femminile in Svizzera?

Stefania, consulente culturale esperta di femminismo, e Nadia, grafica e illustratrice, non sono nuove ad esperienze del genere; negli anni scorsi hanno infatti realizzato Ma le donne dove sono?, una sorta di gioco dell’oca che ripercorre la storia trentina attraverso sette personaggi femminili importanti, ma di cui solitamente vi è scarsa traccia nei libri.

“Con questo nuovo strumento ludico, educativo e formativo, diamo la possibilità di scoprire chi sono le donne che hanno abitato le Alpi e quindi di praticare una ri-tessitura dei fili della memoria volta a creare nuovi intrecci”, sottolinea Stefania Santoni, che ancora una volta si è impegnata nella ricerca e nella creazione di strumenti efficaci per superare le contrapposizioni e le spaccature di genere. “Il percorso che ogni partecipante è chiamato a compiere da casella a casella è una sorta di ascesa verticale verso la vetta, proprio come un sentiero di montagna. Un invito, insomma, a salire senza timore ai vertici, bucando il cosiddetto “soffitto di cristallo” che spesso ostacola l’avanzamento verso il raggiungimento dei propri obiettivi”, precisa la collega Nadia Groff.

Attualmente il gioco è stato distribuito soltanto ai partecipanti dell’Eusalp Annual Forum che si è tenuto a Trento nel novembre 2022; naturalmente l’intento sarebbe quello di distribuirlo al maggior numero di persone possibile, contribuendo così a recuperare una parte di storia lasciata troppo spesso ai margini e ad accendere un riflettore su storie al femminile straordinarie.

(Aggiornato all’8 marzo 2023)