Tra risorsa e pericolo
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In che modo la crisi climatica impatta sulle risorse idriche e quali sono le parti del mondo più minacciate? E in Italia? Ne abbiamo parlato con Marirosa Iannelli, docente di diritto umano all’acqua e gestione delle risorse idriche all’Università di Pisa, presidente dell’organizzazione Mangrovia, co-fondatrice del Climate Media Center Italia e parte del direttivo di Italian Climate Network.
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Emanuele Lapiana, sound designer e fondatore dell’agenzia oSuonoMio, racconta il podcast “Sete” e il festival che ne è nato. Due occasioni per affrontare un tema centrale del mondo che verrà e creare maggiore consapevolezza tra istituzioni e società civile
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I fiumi sono sempre stati arterie vitali per tutta la biosfera, umanità compresa. L'Adige, in particolare, ha dominato per secoli il paesaggio e la vita della nostra regione. Lungo le sue sponde si sono sviluppate quelle che potremmo definire a pieno titolo delle “comunità fluviali”, come quella di Sacco a Rovereto.
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La storia della tutela del territorio dal punto di vista del rischio idrogeologico. Le alluvioni del 1882 e del 1996, ma anche il disastro di Vaia del 2018. Il cambiamento climatico e le sue conseguenze in quest’ambito in Trentino. I possibili interventi di mitigazione: sì, perché gli effetti delle alluvioni si possono mitigare non certo annullare. Un’intervista a tutto tondo con Lorenzo Malpaga dirigente del Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento.
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Sarà una bella giornata o pioverà? La meteorologia osserva e interpreta ciò che accade nell’atmosfera: dalle nuvole alla pioggia, dal vento alla neve. I dati raccolti ci aiutano non solo a prevedere il tempo, ma anche a riconoscere i cambiamenti del clima. Ne parliamo con Giacomo Poletti, appassionato e divulgatore di previsioni meteo.
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Un documentario restituisce la memoria collettiva della Val di Peio nel cuore della Val di Sole, una storia di trasformazione, lavoro e sacrificio, raccontata dalla voce viva di trenta testimoni.
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Fino alla metà dell’Ottocento, Trento era strettamente legata al fiume Adige, che ne attraversava il centro e costituiva una vitale via di comunicazione e commercio. Il quartiere di San Martino, in particolare, era una tappa del traffico fluviale. Con la costruzione della ferrovia, l’Adige fu deviato nel 1854 per motivi di sicurezza idraulica, allontanandolo dal centro cittadino. Questo intervento trasformò radicalmente il paesaggio urbano.
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