
Quando finisce veramente la seconda guerra mondiale?
La guerra non finisce il 25 aprile o l’8 maggio 1945 ma getta i suoi oscuri e nefasti effetti ben oltre la sua conclusione. Ecco ciò che accadde in Trentino.
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La guerra non finisce il 25 aprile o l’8 maggio 1945 ma getta i suoi oscuri e nefasti effetti ben oltre la sua conclusione. Ecco ciò che accadde in Trentino.
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I ricettari sono enciclopedie di ricette e rappresentano una fonte storica preziosa di cui si ha testimonianza fin dal mondo antico. Quelli popolari scritti a mano dalla gente comune, poi, sono un punto d’osservazione sulla vita quotidiana, anche delle classi povere. Ma che cosa ci dicono veramente? Che ricette vengono annotate? Un viaggio negli esemplari conservati presso l’Archivio della Scrittura Popolare a Trento
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Isole che in realtà non erano isole, eppure tutti ci avevano creduto. Carte geografiche disegnate a metà, gesuiti che dal Vecchio Mondo salpano alla volta di continenti inesplorati, conquistadores spagnoli che governano un impero su cui non tramonta mai il sole. Bikers messicani, il deserto e un muro infinito, rosso di ruggine. Cento storie che stanno in una sola: quella di padre Chini.
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Alba Bonetti, presidente della sezione italiana di Amnesty International, ci porta all'interno delle zone di guerra e ci mostra come le conseguenze dei conflitti diventino delle ferite che difficilmente riescono a rimarginarsi.
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Le istituzioni pubbliche di un Paese spesso sono lente nel recepire i cambiamenti, anche i più significativi, e la loro refrattarietà al cambiamento costituisce una delle caratteristiche più importanti dei momenti di transizione nella storia delle società. Tra la fine del regime fascista (25 luglio 1943) e la proclamazione dei risultati favorevoli alla Repubblica in Italia (13 giugno 1946) passano mesi importanti e convulsi, durante i quali la macchina dello Stato viene sottoposta a torsioni e cambiamenti fondamentali. Il professor Guido Melis ne illustra le linee fondamentali e, soprattutto, i tratti di continuità.
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Italia e cibo sono un binomio perfetto, che tutto il mondo riconosce. Ma quanto la nostra cucina e i suoi prodotti tipici sono “veri”? Ne abbiamo parlato con Alberto Grandi, professore all’Università di Parma, storico economico e autore di numerosi saggi di storia dell’alimentazione come “La cucina italiana non esiste” (Mondadori 2024, con Daniele Soffiati) e “Denominazione di Origine Inventata” (Mondadori 2018), da cui è tratto l’omonimo podcast.
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Se riflettiamo bene, la pace non “scoppia”, la guerra sì. La parola pace è quasi sempre accompagnata da un aggettivo (giusta, equa, sostenibile, duratura…), quasi da sola non avesse vita propria. La parola guerra è più autonoma, facilmente visualizzabile, adatta alla comunicazione mediatica e politica dell’‘ora e adesso’, spettacolare nella sua violenza.
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Prendiamo un piatto sulla carta molto local e osserviamolo mutare nomi, ricette, ingredienti. Un racconto antropologico semiserio sul gulash, tra autenticità e invenzione.
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L’incredibile storia di innovazione del salto del gambero. "Credo che il flop – avrebbe detto in seguito Dick Fosbury a proposito del suo gesto – sia uno stile naturale e che io sia stato solamente il primo a scoprirlo"
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Cos’è il gastronazionalismo? Cosa succede quando un cibo viene trasformato in un "patrimonio nazionale"? Risponde Anna Claudia Cecconi, coautrice del libro Gastronazionalismo: come e perché l'Europa è diventata indigesta e area manager in un’impresa che si occupa di progetti sostenibili e a impatto sociale
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Osservando il cielo l’uomo ha scoperto molte cose ma molte ne rimangono ancora da scoprire. Gli orizzonti dell’astronomia sono infiniti e grazie al progresso tecnologico e allo sviluppo di competenze interdisciplinari siamo destinati a conoscere, sempre di più e meglio, l’universo che ci circonda. Ne abbiamo parlato con Christian Lavarian, divulgatore e responsabile dell’area Astronomia del MUSE- Museo delle Scienze di Trento
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Padre Pio, Yoko Ono, Madre Teresa e Bin Laden: cosa hanno in comune? Lercio, collettivo satirico attivo da oltre 10 anni, raggruppa queste figure in un’unica “categoria storica”, quella dei “rompiscatole”. Sono loro, nel numero di 70 (71 per la precisione), ad aver lasciato con il loro passaggio un segno nella storia.
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Come è avvenuto il passaggio dell’Italia dalla guerra alla pace alla fine della seconda guerra mondiale? Con questa cronologia ricostruiamo gli eventi che vanno dal riconoscimento ufficiale delle forze politiche e militari della Resistenza da parte del governo del Regno d’Italia all’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana.
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Si può scoprire qualcosa in ambito storiografico? Si ma la “scoperta” più che nuovi documenti riguarda una nuova prospettiva, nuove domande di ricerca. Questi nuovi approcci al passato si intersecano inevitabilmente con i conflitti del presente, come mostrano le vicende del dibattito sulla Shoah negli ultimi 40 anni.
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Breve ritratto di un sacerdote d’altri tempi, amato dai concittadini e attivissimo nel sociale, diventato bersaglio dell’odio politico fascista e ucciso il 23 agosto 1923; una storia spesso dimenticata ma recentemente ripresa nel libro-inchiesta «L’affaire don Minzoni» (FrancoAngeli 2024), scritto dallo storico Andrea Baravelli e dal giurista Paolo Veronesi.
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Spesso gli eventi epocali cambiano la vita delle persone senza che queste abbiano la possibilità di incidere realmente nello svolgersi degli eventi. Mentre il mondo “corre avanti” moltissime persone vengono travolte dal susseguirsi dei fatti storici che incideranno per sempre sulle loro vite. Moltissime, ma non tutte. Alcune riescono a galleggiare nel vortice del tempo e a traghettarsi da un un momento all’altro della Storia senza grossi traumi. Anzi, a volte guadagnandoci.
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La pasta nelle sue varietà è l’alimento simbolo di un intero popolo, quello italiano. Eppure questo alimento antichissimo non è stato inventato in Italia e solo recentissimamente sono nati i piatti che vengono identificati come parte della tradizione italiana. Perché? Una domanda (e una risposta) che ha a che fare più con l’identità che con la cucina.
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Quando Cristoforo Colombo parte da Palos diretto verso Occidente immagina di imbattersi in molte cose, ma di certo non nell’America. Una scoperta che gli fece “scoprire” il proprio destino e cambiò molte vite, a partire dalla sua.
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Cinque albi per raccontare l’indicibile ai bambini e alle bambine. Cinque libri molto diversi tra di loro, per trama, aderenza alla realtà, illustrazioni. Ma accomunati da un elemento: la speranza, alla fine. Che è soprattutto una speranza di pace. Perché senza questa la guerra non è immaginabile per i piccoli e, forse, nemmeno per noi.
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Esiste un libro che come "I Promessi Sposi" di Manzoni per la lingua ha contribuito in maniera decisiva a unire gli italiani, superando le differenze regionali. Anzi, a ben vedere "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene" di Pellegrino Artusi ha avuto ancor più successo nel creare un’idea condivisa di ciò che unisce gli italiani: il cibo.
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Una creative director, una curatrice museale e una storica dell’arte hanno pensato a tutte le volte in cui l’arte contemporanea è stata sovversiva e hanno scelto ciascuna una figura del mondo dell’arte che ha messo in discussione l’esistente con gesti estremi o poetici, con scelte coraggiose di “resistenza”, con pratiche di libertà che trovano casa al museo ma non solo.
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Il caso della morte di Wilma Montesi può essere considerato il primo grande scandalo della Repubblica italiana. Non si tratta infatti solo di una vicenda giudiziaria ma di un intreccio tra la morte di una giovane donna, la “vita notturna” della capitale, il coinvolgimento della classe dirigente del tempo, lo scontro politico tra maggioranza e opposizione e interno alla Democrazia Cristiana, partito che all’epoca governava il Paese.
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La guerra del 1914-1918 è stata combattuta sui diversi fronti lasciando dietro di sé una scia di sangue e sofferenze. Esiste però un altro conflitto, affidato alle immagini e alle parole, che grazie alla matita di abili artisti ha contribuito a sbeffeggiare i contendenti, a ridicolizzarne i tratti, a svelarne le vanità e a pronunciare, in definitiva, una condanna univoca della guerra stessa.
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Augusto Tamburini, professore di storia e filosofia in pensione, da decenni conduce lotte a favore dei disabili. Tra conferenze, clamorose proteste e incessanti battaglie legali è stato un pioniere dell’accessibilità in Trentino, come raccontato in questa breve intervista.
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La cucina è il luogo in cui le identità si perpetuano e, al tempo stesso, si trasformano. Per avere esempi di come questo accada quotidianamente abbiamo intervistato due donne con un’esperienza migratoria nel proprio vissuto, di origine, religione e professione diversa.
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Il Muro sembra ancora essere una delle attrazioni più forti di Berlino, ma anche qui, come per molti altri luoghi della capitale tedesca, si ha spesso la sensazione di rincorrere una chimera.
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El 11 de marzo de 2004 tiene lugar el mayor atentado yihadista en Europa. Una célula terrorista de Al-Qaeda coloca 13 bombas en cuatro trenes de Madrid, llevándose la vida de 192 personas. El 14 de marzo eran las elecciones generales en España. El gobierno aliado con ciertos medios de comunicación embarra las pruebas de la autoría del atentado e insiste en la falsa atribución de la paternidad a ETA. El objetivo es instrumentalizar el atentado para conseguir un rédito electoral: fue la mayor campaña de desinformación de la España contemporánea.
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Si parla sempre di “uomo preistorico”, addirittura il nome della nostra specie è Homo Sapiens. Proprio come se le donne nell’antichità non fossero esistite. Questa la felice intuizione dell’archeologa Enza Elena Spinapolice, docente presso l’Università di Roma La Sapienza. I suoi studi si rivolgono in particolare al Paleolitico Medio europeo e alla Middle Stone Age africana. Nell’ambito dell’edizione 2022 del RAM film festival di Rovereto ha tenuto un intervento dal titolo emblematico "L’uomo preistorico era anche una donna".
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Come si rapporta una fondazione che ha tra le sue finalità lo studio della storia e della cultura politica della destra italiana, al tema della musealizzazione del fascismo come periodo storico? Lo abbiamo chiesto al suo presidente.
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Un museo dedicato alla memoria dei sette fratelli Cervi, uccisi dai fascisti il 28 dicembre 1943 per la loro attività partigiana. La loro casa è diventata nel tempo meta di un pellegrinaggio laico.
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La presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage, Daria Bonfietti, ci racconta la nascita e il significato di uno spazio fortemente evocativo, il Museo per la Memoria di Ustica a Bologna, per mostrarci come l’arte possa spingersi “oltre” la storia.
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In carcere, il muro della cella diventa spesso l’unico supporto dove poter “urlare” tutta la propria rabbia, la paura, i desideri e la nostalgia dei condannati alla prigione. Le tracce lasciate dai detenuti diventano quindi una fonte per ricostruire non solo i caratteri istituzionali e giudiziari del sistema detentivo, ma anche gli aspetti sociali e devozionali legati alla detenzione.
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Il fascismo aveva bisogno di soldati devoti e fedeli. Per questo predispose di plasmarli sin dall'infanzia e nel suo programma di formazione totale inserì anche la familiarizzazione con le armi. Ecco il caso di un'arma giocattolo, che però fa rumore e spara davvero: dalle collezioni della Fondazione Museo storico del Trentino, il fucile balilla MP Molgora Sx8.
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Storia del distintivo contro la tassa fascista sul celibato del 1927, introdotta da Mussolini come parte della politica per la promozione della famiglia al grido di "se le culle sono vuote la nazione invecchia e decade". Un oggetto del patrimonio della Fondazione Museo storico del Trentino.
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