La Fondazione Alleanza Nazionale, che ha tra le sue finalità lo studio della storia e della cultura politica della destra italiana, come si rapporta al tema della musealizzazione del fascismo come periodo storico?
Ne prende atto. Il fascismo ha attraversato oltre venti anni della vita italiana, per cui scriverne – per contestare o apprezzare – ovvero esporne simboli e documenti sono elementi che contribuiscono ad una maggiore conoscenza.
Come avete interpretato il dibattito, che ha diviso qualche anno fa anche gli storici italiani, sulla opportunità o meno di realizzare un museo dedicato al fascismo a Predappio? Quale è stata nel recente passato e quale è oggi la vostra posizione in merito all’idea di realizzare il museo?
Ribadisco ciò che ho già detto rispondendo alla prima domanda. La Fondazione è vincolata al proprio Statuto che, all’articolo 2, indica quali siano le finalità per le quali è stata costituita e, tra queste, la “Tutela e promozione del patrimonio politico e di cultura storica della destra italiana fino alla sua odierna evoluzione”.
Pertanto, tutto ciò che da Massimo d’Azeglio ad oggi può apparire d’interesse verso la politica di destra merita la nostra attenzione.
Predappio è un luogo della memoria e di pellegrinaggio essendo il comune dove è nato e ha trovato sepoltura Benito Mussolini. A vostro avviso è sufficiente quello che si offre oggi al visitatore o è comunque necessario un ulteriore intervento di carattere storico, culturale e formativo? Nel caso fosse necessario questo intervento sarebbe meglio limitarsi alla biografia di Mussolini o proporre un angolo visuale allargato?
A Predappio persino alcuni produttori di vino ricordano Mussolini guarnendo con sue immagini le bottiglie che commerciano… come vede, la gamma di “offerte” che si fornisce ai visitatori è la più varia.
Gli interventi di approfondimento, cui Lei fa cenno, dovrebbero riguardare tutti i momenti della storia italiana che hanno contribuito, comunque, alla realtà storico-culturale che stiamo vivendo e di cui sono presupposto: tutte testimonianze, dunque, che accompagnano l’Italia del terzo millennio.
Sempre l’articolo 2 del nostro Statuto pone al centro dei valori della Fondazione la solidarietà e la democrazia e partendo da tali premesse, osserviamo con rispetto le iniziative culturali alle quali si dà vita nel nostro Paese.
(Aggiornato al 6 maggio 2022)