Da sempre il volo è fonte di fiabe e racconti grazie ai quali noi esseri umani, così pesanti e ben ancorati al suolo, abbiamo la possibilità di prendere in prestito un paio di ali e affrontare il cielo. Lo spazio tra la terra e le stelle rappresenta il luogo per eccellenza della fantasia e di ciò che è magico, eccentrico e attrattivo: non è un caso che, nella letteratura per l’infanzia, sia spesso lo scenario di incredibili avventure.
La me bambina ha creato tanti ricordi sui libri. Ho avuto paura, seppur mista a curiosità, ogni volta che una strega delle fiabe arrivava volando minacciosa. Da brava figlia degli anni Ottanta, mi sono unita alla trepidazione di Sebastian nel leggere le avventure di Atreiu e del Drago della Fortuna Fùcur che sorvolano le terre di Fantàsia. Ho imparato e pianto seguendo il viaggio del Piccolo Principe che, lasciata la sua rosa, pianeta dopo pianeta, arriva sulla Terra per incontrare la volpe e l’aviatore. Anche io volevo volare con i fratelli Darling, Peter Pan e Campanellino nei cieli di Londra. Ho trattenuto il fiato quando Bilbo Baggins, i Nani e Gandalf, circondati da Orchi e Mannari, vengono salvati dalle Aquile. Ho atteso con trepidazione la mia lettera da Hogwarts per seguire le lezioni di Quidditch, allevare ippogrifi e draghi, o magari rubare, insieme ad Harry e Ron, una Ford Anglia volante. E dove mai sarà finito Cosimo, il Barone Rampante, che dopo anni passati sugli alberi come un uccello, sparisce attaccato ad una mongolfiera? Sarà forse un caso che Babbo Natale rende felici i bambini girando il mondo con la sua slitta trainata da magiche renne? E chi di noi, grandi e piccini, non si è commosso quando un burbero vecchietto e uno scout imbranato hanno preso il volo per il Sud America in una casa sollevata nel cielo da tanti palloncini colorati (lo so, parliamo di Up, un film di animazione, ma concedetemi questa licenza)?
Insomma, è chiaro che le “storie di volo” possono essere fonte di emozioni e metafora di diverse esperienze: l’altro, il diverso, la libertà, la curiosità, il desiderio della scoperta o di nuove consepevolezze. Vi consiglio innanzitutto di perdervi per qualche ora tra gli scaffali di una biblioteca, ma proverò a darvi qualche indicazione bibliografica.
Partiamo da Amelia che sapeva volare, di Mara Dal Corso e Daniela Volpinari (età di lettura dai 3 anni). La piccola ha un sogno: affrontare il cielo come nessuna ha mai fatto prima. La storia è ispirata ad Amelia Earhart, la prima donna ad aver sorvolato in solitaria l’Oceano Atlantico nel 1932, dando vita ad un sogno assolutamente non convenzionale per le signore del tempo.
Cresce e impara Carolina in Volo via di Cristina Petit (età di lettura dai 4 anni): il racconto di una mamma sempre di fretta e della sua bambina che, dopo un giro del mondo, capirà che ognuno può fare la propria parte in famiglia.
Emilio parte invece per raggiungere la casa del nonno in Come arrivare sulla luna, di Nicolás Schuff e Ana Sender (età di lettura dai 5 anni). Il bambino scoprirà presto che, per prendere il volo, bastano un po’ di fantasia, i racconti e la compagnia di chi ci vuole bene.
Sollevarsi da terra non si lega solo alla sfera dell’avventura e della curiosità: può significare allontanarsi dalla propria casa ed intraprendere una rotta migratoria per cercare una vita migliore, forse anche per allontanarsi da sofferenze e difficoltà. Un tema così delicato viene affrontato da Mariana Chiesa Mateos in Migrando (età di lettura dai 6 anni). Si tratta di un silent book, una storia che viene raccontata con la sola sequenza di immagini, senza parole. Si eliminano così le barriere linguistiche e i messaggi contenuti possono parlare direttamente alle emozioni di chi si trova al di là delle pagine.
Un altro libro ispirato ad una storia vera è Lindbergh. L’avventura del topo che sorvolò l’oceano di Torben Kuhlmann (età di lettura dai 7 anni). Un topolino vuole scappare dalle mille difficoltà di Amburgo, ma il porto è sorvegliato da gatti famelici! Non gli resta che usare l’ingegno e creare una macchina volante per raggiungere New York, dove forse, chissà, sarà fonte di ispirazione per un bambino in cerca di avventure.
Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepùlveda è un libro dalla poesia disarmante (età di lettura dai 9 anni). Il gatto Zorba si impegna al massimo per mantenere le promesse fatte alla gabbiana Kengah, che depone un uovo prima di morire. Zorba lo cova e accoglie la gabbianella Fortunata nella sua eccentrica comunità felina. Ma come farà a mantenere la promessa più difficile di tutte, ossia insegnarle a volare? Una dolcissima storia di amore e solidarietà.
Come non completare questa lista con un grandissimo classico per l’infanzia, nonché primo premio Nobel per la letteratura consegnato ad una donna? Si tratta de Il viaggio meraviglioso di Nils Holgersson di Selma Lagerlöf (età di lettura dai 10 anni). Vi consiglio di riscoprire questo capolavoro nell’edizione Rizzoli illustrata da Yvan Duque. Nils, ragazzino irriverente, indispettisce un folletto e, per punizione, viene rimpicciolito. Inizia così il suo viaggio attraverso la Svezia sul dorso del papero Mårten, che si unisce ad uno stormo di oche selvatiche. Nils tornerà cambiato e cresciuto, dopo aver compreso il valore dell’amicizia e del rispetto verso gli altri.
Sono tante le storie che possiamo condividere con i più piccoli: storie che, utilizzando una definizione pascoliana, colpiscono persino il fanciullino sempre in agguato in noi grandi. Del resto, lo scrive anche James Matthew Barrie in Peter Pan: “Tutti i bambini crescono, meno uno”. Il bambino che sa volare, sa meravigliarsi ad ogni età.
(Aggiornato al 6 luglio 2023)