Le goguette parigine: tra impegno politico e divertimento

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Nel 1873 Eugène Imbert – pseudonimo di Eugène Alphonse Monet de Maubois, studioso della canzone popolare francese e chansonnier parigino – in un suo importante volume si chiedeva: “ma in fondo che cos’è la goguette?”. Ecco la sua risposta: “c’è una goguette ovunque diverse persone di entrambi i sessi si riuniscono periodicamente per cantare. Una goguette è una riunione più o meno legale di mascalzoni che cantano a squarciagola le canzoni di osteria, storpiano le canzoni d’amore e urlano i canti democratici”.

La goguette è uno dei luoghi più rappresentativi e affascinanti della sociabilità musicale popolare della Parigi del XIX secolo. Questi ritrovi non si configuravano come delle vere e proprie associazioni musicali, non avevano infatti uno statuto o dei membri fissi, ma non erano nemmeno degli incontri improvvisi e casuali. Si trattava, piuttosto, di riunioni canore, più o meno periodiche, caratterizzate da un rapporto ambiguo con le autorità, a cui potevano partecipare uomini e donne.

Les Gais Pipeaux, goguette esclusivamente femminile all’interno della quale gli uomini erano ammessi solo in qualità di visitatori.

Nati come imitazione delle associazioni musicali borghesi di fine Settecento, questi incontri canori si svolgevano nelle sale interne delle osterie, lontano da occhi indiscreti e separati dagli spazi normalmente frequentati dai clienti. Erano locali che dovevano essere abbastanza capienti; si pensi, ad esempio, che la sala dove si riunivano Les Infernaux conteneva circa trecento persone. All’interno di queste osterie i lavoratori si incontravano, trascorrevano il loro tempo libero, bevevano un bicchiere in compagnia, discutevano, facevano politica e, soprattutto, cantavano. È interessante sottolineare la spazialità urbana occupata dalle goguette parigine. Lontano dai caffè e dai negozi alla moda degli scintillanti boulevard, le goguette privilegiavano i locali del centro cittadino e le osterie delle periferie, soprattutto nelle zone di Belleville, Couronne e Ménilmontant. Insomma, i quartieri parigini più popolari e con una maggiore presenza di lavoratori e lavoratrici. Quegli stessi quartieri che furono un po’ bistrattati – perché troppo sporchi e malsani – nei romanzi di Balzac o di Eugène Sue. 

La goguette Les Joyeux

Ma come erano organizzate queste serate musicali? Le goguette erano condotte da un bureau, un comitato direttivo incaricato di presiedere e coordinare il regolare svolgimento degli incontri. Il bureau era formato da un presidente, che rappresentava l’autorità più importante e prestigiosa, e che era munito di uno “scettro”, un martello con il quale imponeva il silenzio nella sala, autorizzava ogni individuo a cantare e, al termine dell’esibizione, dava il segnale per applaudire. Vi era poi un vice-presidente la cui funzione principale era di versare del vino al presidente. Il bureau si completava con il maître des chants, incaricato di redigere la lista degli iscritti che desideravano intonare le loro canzoni; generalmente il maître des chants si versava da solo da bere. Chiunque poteva esibirsi nel canto, bastava solo far presente il proprio nome al maître des chants

Il bureau della goguette 

Nelle goguette il pubblico non era uno spettatore passivo. Chi prendeva parte a questi incontri era chiamato ad intervenire attivamente. Alla goguette, infatti, il canto era collettivo e condiviso. In molti casi i ritornelli delle canzoni erano cantati in coro e chi non cantava poteva battere i pugni sul tavolo per dare ritmo, applaudire, fischiare, bere in compagnia: il baccano era ovviamente infernale. Ogni esibizione, infine, era sottoposta al giudizio del pubblico che si esprimeva attraverso applausi e battiti di mani. Una pratica che ricorda da vicino le battles dell’hip hop: come non pensare al film 8 Mile?

Il mutuo soccorso, una delle caratteristiche principali delle associazioni e corporazioni operaie che proprio in quegli anni stavano acquisendo sempre più peso nella società francese, rappresentava una pratica spesso impiegata all’interno delle riunioni canore popolari. Nelle goguette si potevano organizzare delle serate di beneficenza per raccogliere  delle somme di denaro da destinare alle vedove o ai lavoratori in difficoltà. Si preparava, ad esempio, un concorso di canto, di poesia o una tombola per attirare il maggior numero di partecipanti ed incrementare così il ricavato della manifestazione. 

Il rito del battesimo alla goguette Les Animaux, fondata dallo chansonnier Charles Gille.

Le goguette furono costantemente sorvegliate dalle autorità, allarmate dal carattere sovversivo e contestatario di molte delle canzoni che venivano intonate. Attorno al 1848, con l’intensificarsi della conflittualità sociale, per sottrarsi ai controlli della polizia, questi incontri canori continuavano a spostarsi, sera dopo sera, da un’osteria all’altra. Furono attaccate anche da una parte della stampa operaia che dipingeva questi luoghi come spazi dediti al vino, all’alcolismo, al vizio e frequentati da delinquenti e perditempo. Sono posizioni dettate da un certo paternalismo e dalla volontà di controllare e gestire questi spazi della parola popolare che erano impossibili da addomesticare: al loro interno si cantavano – in modo fin troppo realistico e con moltissime sfaccettature – la quotidianità, i vizi, le virtù, le problematiche e la vita delle classi lavoratrici. Si esaltava il piacere di una bevuta in compagnia e, allo stesso, si deridevano i potenti. 

Sarebbe sbagliato sovradimensionare la pericolosità sociale e il carattere sedizioso di questi incontri canori. Se la canzone engagée costituiva un tratto importante della produzione musicale – si pensi ad esempio alla goguette des Animaux, fondata dallo chansonnier Charles Gille, una delle goguette più politicizzate –, non ne rappresentava certo l’unico elemento. Si deve sottolineare, infatti, anche l’aspetto ludico, d’intrattenimento e allegro; erano serate musicali in cui prendevano vita i riti e i culti buffoneschi della festa, del riso, del carnevale: ci si divertiva e si cantava. In sostanza questi incontri canori erano luoghi dove il piacere della compagnia e dello stare assieme si mescolava spesso ai canti di protesta e di denuncia. Soprattutto per le goguette parigine del 1848 il confine tra divertimento e impegno politico era davvero labile. 

(Aggiornato al 13 aprile 2023)