Fare storia con i mattoncini

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La Grande Guerra. L’assalto, Francesco Cutolo, @instagram no_bricks_land

La Grande Guerra. L’assalto.
L’assalto contro la trincea nemica era preceduto dai bombardamenti di artiglieria, per annichilire le difese e logorare gli avversari. Prima dell’azione, la truppa riceveva beni di conforto (alcolici) e compagnie “tagliafili” erano inviate nella “terra di nessuno”, per tentare di aprire varchi nei reticolati. In seguito, i fanti, guidati dagli ufficiali inferiori, abbandonavano la trincea di partenza e si lanciavano all’attacco della posizione nemica. L’attraversamento della “terra di nessuno” avveniva allo scoperto, sotto il fuoco di fucili, bombe e mitragliatrici avversari. Sul fronte italiano, l’avanzata era complicata dal terreno montuoso. Spesso, l’azione degli attaccanti si esauriva ai reticolati.

Tecnica
Il diorama si richiama alle trincee e alle postazioni negli Altipiani veneti e trentini. Per rendere l’idea di un ambiente montano, lo scenario è stato disposto su tre livelli, cosa che ha reso necessario l’impiego di numerosi pezzi, sia originali sia compatibili (Bluebrixx e Biobuddi). Sono poi presenti parti custom, acquistate da aziende specializzate o realizzate artigianalmente. Questi pezzi ricreano elementi bellici altrimenti non disponibili: le minifigure dei soldati, armi, vestiario militare e oggetti di vario uso (sacchi di sabbia, pinze tagliafili, ecc.).

I rastrellamenti nella Slovenia occupata dall’Italia fascista, Stefano Bartolini,  @instagram bulow_brick_commander

I rastrellamenti nella Slovenia occupata dall’Italia fascista
Dopo l’invasione e la sconfitta della Jugoslavia da parte delle forze dell’Asse il 6 aprile 1941 lo stato balcanico veniva occupato e smembrato. L’Italia fascista annetteva direttamente buona parte della Dalmazia e circa metà della Slovenia creando la provincia di Lubiana. Il governo dei nuovi territori proseguì all’insegna del razzismo antislavo che già aveva caratterizzato le politiche nei territori del confine orientale (Trieste, Gorizia, Pola, Fiume), che prevedeva anche un’attività di tipo coloniale, la “bonifica etnica”, per sostituire la popolazione autoctona con popolazione italiana. Il precoce insorgere di un movimento resistenziale tra le popolazioni dei territori occupati causò l’unione fra le azioni antipartigiane e le politiche di bonifica, con arresti di massa e deportazioni in campi di concentramento, come quelli di Arbe, Gonars e Renicci di Anghiari. Il diorama ricostruisce un rastrellamento degli uomini abili nella provincia di Lubiana da parte delle truppe italiane nel 1942.

I rastrellamenti nella Slovenia occupata dall’Italia fascista (dettaglio), Stefano Bartolini, @instagram bulow_brick_commander

Tecnica
Il diorama è stato realizzato con pezzi Lego originali e con pezzi prodotti da Bluebrixx. Sono state utilizzate anche minifigures Lego su cui sono stati stampati vestiti o divise da diverse aziende specializzate nella “customizzazione” (third parts). Sono stati anche utilizzati pezzi realizzati con stampe 3D lego compatibili (cappelli, elmetti, armi, mantello, braccia spaventapasseri). La motocicletta è stata dipinta a mano. Il tetto in paglia è stato costruito utilizzando il plate round Lego n. 35480 in colore dark tan. Il camion militare italiano Lancia 3Ro è stato interamente progettato e realizzato dall’autore.

G8 di Genova, 19-22 luglio 2001, Stefano Bartolini, @instagram bulow_brick_commander

G8 di Genova
A cavallo tra XX e XXI secolo i summit internazionali delle istituzioni economiche e finanziarie e dei capi di stato divennero l’obiettivo privilegiato di un movimento inter e transnazionale variamente definito (altermondista, no global, ecc.) la cui data di nascita viene fatta canonicamente risalire alla protesta contro il vertice del WTO a Seattle alla fine 1999.

L’incontro del G8 (gli otto paesi più industrializzati del mondo) a Genova non fece eccezione e la città divenne punto di raduno per attivisti e attiviste provenienti da numerosi paesi intenzionati a manifestare contro le politiche neoliberiste. Lo stato italiano mise in atto una feroce repressione, con una vera e propria sospensione dello stato di diritto, nei confronti di chi manifestava. Durante la “mattanza” di Genova le forze dell’ordine attaccarono deliberatamente e ripetutamente i/le manifestanti per più giorni e senza motivazioni, compiendo numerosi pestaggi e arresti. Alla fine si conterà anche un morto, Carlo Giuliani, ucciso con un colpo di pistola sparato da un carabiniere. Tristemente note saranno anche l’assalto alla scuola Diaz – dove gruppi di manifestanti dormivano – e alla sede di Indymedia e le torture della caserma di Bolzaneto.

G8 di Genova, 19-22 luglio 2001 (particolare), Stefano Bartolini, @instagram bulow_brick_commander

Tecnica
Il diorama ricostruisce una delle numerose cariche delle forze dell’ordine. Si riconoscono le tre principali forze di polizia impiegate (carabinieri, polizia, guardia di finanza). Alcuni dei manifestanti sono dotati di strumenti di difesa autoprodotti. Sono stati utilizzati: pezzi Lego originali e pezzi prodotti da Bluebrixx; minifigures Lego su cui sono stati stampati vestiti o divise da diverse aziende specializzate nella “customizzazione” (third parts); pezzi realizzati con stampe 3D lego compatibili. Il tetto è stato realizzato con un incastro parziale di tile 2×1 (pezzo n. 3069b, colori medium nougat e dark orange) su plate 8×16 (n. 92438 colore dark bluish gray) fissati all’edificio con elementi della categoria hinge (3937 e 6134). La saracinesca è stata realizzata con tile modified (2412 colore dark bluish gray).

Stefano Bartolini
Ė direttore della Fondazione Valore Lavoro e della rivista Farestoria. Società e storia pubblica. Responsabile del Centro di documentazione archivio storico CGIL toscana, coordina il gruppo sulla Labour Public History dell’Associazione italiana di Public History e collabora alle attività dell’Associazione italiana di storia orale, della Società italiana di storia del lavoro e della rivista Il De Martino. Storie, voci, suoni. In passato si è occupato di storia del fascismo, del nazionalismo, del razzismo, della Shoah e della Jugoslavia.

Francesco Cutolo
Ė docente all’Università di Pisa e cultore della materia in Storia contemporanea all’Università di Firenze. È membro del direttivo e ricercatore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Pistoia, per cui svolge attività di divulgazione storica e di Public History. È fondatore del progetto Italian BrickHistory. La sua ricerca si concentra sulla storia sociale, culturale e militare del primo Novecento, con particolare interesse per la prima guerra mondiale, la pandemia di influenza spagnola e lo studio delle scritture popolari.

(Aggiornato al 9 febbraio 2023)