Il piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato nel 2021 per rilanciare l’economia italiana dopo la pandemia di COVID-19, ha individuato alcune misure specifiche per la promozione della cultura e del turismo. Tra queste, sono previste iniziative per garantire l’utilizzo e il godimento del patrimonio culturale da parte di una fascia di popolazione spesso discriminata, ossia le persone con disabilità fisica o cognitiva.
Individuare ed eliminare gli ostacoli e le barriere di diversa natura che possono limitare la piena partecipazione alla vita culturale di determinate categorie di persone: sono queste le principali azioni che, in questi anni, vedono e vedranno impegnati Musei pubblici e istituzioni culturali italiane per fare in modo che il “diritto alla cultura” possa davvero essere esercitato da tutti.
In Trentino sono tre le realtà museali ammesse a un importante finanziamento ottenuto con la partecipazione al bando per la “Rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei musei e luoghi della cultura pubblici non appartenenti al Ministero della Cultura”: il MUSE – Museo delle scienze, il MART – Museo di arte moderna e contemporanea e la Fondazione Museo storico del Trentino.
Le tre istituzioni, nel medio e lungo periodo, impiegheranno i contributi ricevuti per concretizzare, o portare a compimento, alcune azioni comuni, tra cui l’attuazione del PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche), l’incremento delle funzionalità del sito web per fruitori ciechi o ipovedenti, la produzione di video sottotitolati, tradotti nella lingua italiana dei segni e con audio descrizione, la formazione del personale preposto all’accoglienza.
Accanto alle attività svolte trasversalmente, ogni singola realtà ha intrapreso, o avvierà a breve, qualche iniziativa specifica.
Il Mart proseguirà con la promozione, attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea, del dibattito che anima lo spazio culturale facendosi carico della responsabilità di costruire le condizioni affinché tutti i cittadini possano accedere ai contenuti delle opere e della proposta museale stessa. In particolare, nell’ambito del progetto “Il Museo per tutti”, lavorerà per migliorare l’esperienza delle persone con disabilità cognitiva e psichica e dei loro caregivers, fornendo uno strumento che faciliti la “prevedibilità” degli spazi e delle situazioni tipiche del museo.

Attraverso alcuni contributi video molto semplici, i visitatori con bisogni specifici potranno ricevere informazioni su che cosa troveranno all’interno del percorso espositivo e su chi andranno ad incontrare.
“Tutto questo permetterà di evitare sensazioni di ansia o disagio e favorirà una visita in un contesto accogliente e sicuro” spiega Ornella Dossi, referente dell’Area educazione e mediazione culturale del MART, da anni impegnata nella realizzazione di progetti speciali che coinvolgono più di tremila persone con bisogni specifici.
Altra esperienza interessante è quella realizzata dal Muse e denominata “Spazio calmo”.
“In una zona appartata dello spazio espositivo è stata creata una stanza di decompressione sensoriale, ossia un ambiente con luci soffuse, colori, suoni e profumi che permettono di concedersi una piccola pausa dalla visita e rilassarsi” racconta Katia Franzoso dell’Ufficio Programmi per il pubblico del Muse. “Lo spazio – prosegue Franzoso – è dedicato principalmente a persone con disturbo dello spettro autistico, ma su richiesta e con l’accompagnamento di un operatore, l’accesso è consentito a tutti coloro che necessitano di un momento di sospensione della stimolazione sensoriale. Gli effetti luminosi, le musiche, gli aromi, le sedute morbide, i materiali tattili sono stati studiati per favorire il rilassamento e generare stati di benessere che apportano benefici sui determinati sintomi comportamentali e psicologici”.
Portare il racconto della Storia a un ampio pubblico e renderlo accessibile a persone che in passato non potevano fruirne liberamente è l’obiettivo che anima anche la Fondazione Museo storico del Trentino. Questa realtà museale destinerà i fondi ricevuti al progetto “Le Gallerie for all”. I due ex tunnel stradali, riconvertiti nel 2008 a principale luogo espositivo della Fondazione, potranno completare il già avviato processo verso una piena accessibilità dello spazio, avvalendosi anche del fondamentale contributo di associazioni e cooperative sociali del territorio impegnate in questo settore.

Uno degli interventi più corposi riguarderà la riorganizzazione dell’area di accoglienza. La visita inizierà già all’esterno dei due tunnel tramite la presenza di un cancello e di un punto informativo, collocati in un’area abbastanza ampia da consentire il passaggio sia dei mezzi di soccorso che dei veicoli di trasporto speciale, necessari per gli allestimenti più importanti. Una nuova segnaletica, ben visibile da lontano, una rinnovata illuminazione del piazzale antistante l’entrata, posti auto riservati a disabili e a donne in gravidanza, completeranno l’area esterna. Anche lo spazio interno sarà ripensato: il bookshop, la biglietteria, le postazioni informative multimediali e le zone relax saranno studiate e realizzate per essere utilizzate dal maggior numero di persone, indipendentemente dall’età o dalle capacità motorie. Altri interventi ingenti riguarderanno l’accessibilità dei contenuti, attraverso la realizzazione di un’app. Questo strumento sarà utilizzabile da ogni utente in modo autonomo e privato, attraverso la selezione del proprio bisogno specifico: nell’applicazione verranno caricati i contenuti (testi, audio, video, immagini, giochi interattivi), che saranno poi suddivisi in percorsi di visita guidata personalizzata in base ai differenti tipi di utenti. Saranno così disponibili percorsi non solo per turisti di lingua straniera ma anche per ciechi, sordi, disabili cognitivi. Questa app, inizialmente, verrà impiegata per raccontare la storia de Le Gallerie e rendere accessibile la mostra “La seconda guerra mondiale: l’esperienza trentina”. Il tema di interesse non solo locale, l’ampia durata del percorso espositivo e il forte coinvolgimento del mondo della scuola, fanno di questa mostra il laboratorio ideale per sperimentare nuove applicazioni tecnologiche che consentono a tutti i cittadini di accedere in maniera più autonoma e personale possibile ai contenuti culturali.
(Aggiornato al 15 novembre 2023)