Dopo Groenlandia, “Futuro” ed Etiopia, la sezione speciale dell’edizione numero 72 del Trento Film Festival è dedicata all’Irlanda, terra di migrazioni e paesaggi mozzafiato, con uno sguardo inedito sulla contemporaneità. “Destinazione…” è la sezione del Trento Film Festival che dal 2011 propone eventi e proiezioni dedicati alla cinematografia e allo specifico culturale di altri Paesi e aree geografiche, e che si è affermata come percorso coerente e originale all’interno della variegata proposta del festival. La sezione conta su un pubblico appassionato, come confermato dalla frequentazione in costante crescita anno dopo anno e dalle proiezioni costantemente sold out dei programmi dedicati alla Georgia nel 2020, alla Groenlandia nel 2021 e – dopo la curiosa parentesi che nel 2022, anno del settantesimo anniversario, ha portato il pubblico verso il… “Futuro” – all’Etiopia nel 2023.
“Destinazione… unisce l’interesse nei confronti di un territorio che ci attrae per le sue caratteristiche, il suo paesaggio e il suo ambiente, all’attenzione per la sua rilevanza geopolitica e culturale, e al desiderio di dare visibilità a film e documentari di qualità che in anni recenti sono venuti da quel Paese, o lo hanno raccontato” spiega Mauro Leveghi, presidente del Festival. Quest’anno la ricerca e la proposta dei film è connotata in chiave ancora più contemporanea. Spazio a novità e produzioni inedite, nelle quali spicca un legame privilegiato con il presente, per guardare al passato e al futuro in modalità nuove e originali. Il tutto muovendosi fra i confini di un’area geografica decisamente vicina, ma non sempre così conosciuta: l’Irlanda.
“Due le principali motivazioni della scelta” racconta Mauro Gervasini, responsabile della programmazione cinematografica del Trento Film Festival. “La prima è che, nonostante si tratti di un paese piccolo per dimensioni e numero di abitanti , l’Irlanda ha vissuto fin da prima dell’Ottocento importanti ondate migratorie, in conseguenza delle quali centinaia di migliaia di persone, nel corso del tempo, si sono trasferite altrove nel mondo, soprattutto nei Paesi anglofoni, ma non solo”.
La festa nazionale irlandese (San Patrizio, 17 marzo) è pertanto festeggiata ormai ovunque. Allo stesso modo, uno dei più importanti e noti cineasti statunitensi, John Ford – all’anagrafe Seán Feeney – era nato nel Maine da genitori della contea di Galway e i suoi film, non solo quelli del cosiddetto ciclo irlandese (tra i quali il capolavoro Un uomo tranquillo, del 1952), sono ricolmi di irishness. Ecco la parola magica che sintetizza lo specifico variegato della cultura irlandese in tanti suoi aspetti, da quello sportivo a quello musicale, da quello teatrale a quello letterario. Sono infatti irlandesi James Joyce, Oscar Wilde, Jonathan Swift, George Bernard Shaw, W.B. Yeats, Bram Stoker, Samuel Beckett. E, tra i contemporanei di successo, anche il vincitore del Booker Prize 2023, Paul Lynch.
“L’Irlanda ha una storia cinematografica importante” prosegue Gervasini “ma è soprattutto nel nuovo millennio che, grazie a istituzioni di promozione, sviluppo e distribuzione della produzione autoctona quali Screen Ireland e Northern Ireland Screen, il cinema irlandese si è imposto a livello globale, con un forte sviluppo anche in quello d’animazione. A ciò ha poi contribuito anche una nuova generazione di autori (Lenny Abrahamson, Tomm Moore, Nora Twomey), attrici (Saoirse Ronan, Katie McGrath, Ruth Negga) e attori (Barry Keoghan, Cillian Murphy, Aidan Gillen)”.
Durante la Notte degli Oscar 2023, Gli spiriti dell’isola del regista irlandese Martin McDonagh ha raccolto ben nove candidature, dopo aver vinto tre Golden Globe, The Quiet Girl di Colm Bairéad è stato nominato miglior film internazionale (prima volta per un titolo gaelico) e An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio. Proprio An Irish Goodbye fa parte del programma cinematografico di “Destinazione… Irlanda”.

A questo si aggiungono le sette anteprime della sezione, dall’hard boiled dublinese Barber (Irlanda, 2023) di Fintan Connolly, la cui vicenda ha luogo durante il confinamento per Covid 19 a Dublino, al cortometraggio Once a Beige Day (Irlanda, 2024) di Seán Mullan, presentato in collaborazione con Irish Film Festa: protagonista una stanza vuota e da imbiancare, piena di ricordi ma violata all’improvviso dalla presenza di qualcuno che entra in casa.

Tanti anche gli eventi e gli incontri che, come ogni anno, si affiancano all’altrettanto ricca selezione cinematografica dedicata al Paese ospite: approfondimenti, degustazioni, tradizione e folklore, per celebrare lo spirito unico di una terra capace non solo di creare un legame unico tra chi vi si reca e chi vi dimora, ma anche di suscitare emozioni per i suoi paesaggi mozzafiato, la sua cultura ospitale e una storia millenaria.
Il progetto “Destinazione… Irlanda” ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata di Irlanda in Italia e di Turismo Irlandese. Programma completo su www.trentofestival.it.
(Aggiornato al 18 aprile 2024)