“A Natale siamo tutti più buoni” dice il famoso adagio della pubblicità dei panettoni. Ma la pubblicità, si sa, fa appello all’universo dei desideri più che alla realtà.
Non così la produzione letteraria o cinematografica: nei racconti, romanzi, film di animazione, i personaggi cattivi esistono eccome, e anzi, riscuotono una certa popolarità. Nella loro “cattiveria” hanno però talvolta il difetto di redimersi, rivelandosi alla fine non tanto perfidi ma piuttosto “diversamente buoni”.
Ecco una “Top 4”, tra il serio e il faceto, dei “cattivissimi” del Natale
Mr. Scrooge, l’inarrivabile
Gira che ti rigira, lui spunta sempre fuori. Tra adattamenti teatrali, cinematografici, e televisivi, Ebenezer Scrooge è l’archetipo del cattivo natalizio, la pietra miliare con cui – almeno nei racconti e nei romanzi – tutti si confrontano.
Charles Dickens nel 1843 lo tratteggia così:
“Aspro e tagliente come una pietra focaia, dalla quale nessun acciaio al mondo aveva mai fatto schizzare una generosa scintilla; chiuso, sigillato, solitario come un’ostrica. Il freddo che aveva di dentro gli gelava il viso decrepito, gli cincischiava il naso puntuto, gli accrespava le guance, gli stecchiva il portamento, gli facea rossi gli occhi e turchinucce le labbra sottili, si mostrava fuori in una voce acre che pareva di raspa. Sul capo, nelle sopracciglie, sul mento asciutto gli biancheggiava la brina. La sua bassa temperatura se la portava sempre addosso; gelava il suo studio ne’ giorni canicolari; non lo scaldava di un grado a Natale. Caldo e freddo non facevano effetto sulla persona di Scrooge. L’estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c’era vento più aspro di lui, non c’era neve che cadesse più fitta, non c’era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo.”
E a proposito del Natale il vecchio Scrooge la pensa così:
“Al diavolo il Natale con tutta l’allegria! O che altro è il Natale se non un giorno di scadenze quando non s’hanno danari; un giorno in cui ci si trova più vecchi di un anno e nemmeno di un’ora più ricchi; un giorno di chiusura di bilancio che ci dà, dopo dodici mesi, la bella soddisfazione di non trovare una sola partita all’attivo? Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto ‘allegro Natale’ in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola e sotterrato con uno stecco di agrifoglio nel cuore.”
Perfino lui però da questo apice di cattiveria arriva a redimersi grazie all’intervento dei tre spiriti del Natale.
Hanry Potter, il cattivo che non cambia
L’assonanza con il noto maghetto è inquietante, ma il “nostro” Hanry Potter è fatto di tutt’altra pasta: il celebre antagonista de La vita è meravigliosa di Frank Capra, grande classico del Natale, uscito in sala negli Stati Uniti nel 1946 è il cattivo per eccellenza perché oltre a essere l’uomo più ricco di Bedford Falls dove si svolge la vicenda è avido e spregevole, odia i poveri e tiene in pugno la cittadina. Il personaggio ha molti tratti in comune con il vecchio Scrooge: non stupisce perciò che per impersonarlo venne scelto Lionel Barrymore, attore che in precedenza aveva prestato la voce protagonista del Canto di Natale in un adattamento radiofonico.
A differenza di Scrooge, però, Potter, quale opposto del buonissimo George Bailey, non si redime e rimane cattivo fino alla fine.
Il Grinch, il “diversamente buono”
Nato dalla fantasia di Theodor Seuss Geisel, fumettista e poeta americano conosciuto come Dottor Seuss, il Grinch è il protagonista del racconto How the Grinch stole Christmas! pubblicato nel 1957. Molti gli adattamenti al grande schermo, tra cui un noto film del 2000 di Ron Howard con Jim Carrey e un lungometraggio di animazione del 2018 di Scott Mosier e Yarrow Cheney. Già nel 1966, per la verità, uscì un primo adattamento televisivo a firma di Chuck Jones e Ben Washam.
Complici queste e altre produzioni, il Grinch occupa una posizione di rilievo nell’immaginario natalizio di bambini e adulti. L’iconico personaggio mezzo uomo e mezzo lupo dal pelo verde, ha il cuore “di due taglie più piccole”. Odia il Natale come gli altri personaggi in Top 4 ma, diversamente da loro, non è avido o crudele.
È intristito, deluso, non proprio cattivo, semmai incattivito. Critico nei confronti del “frastuono” che caratterizza il Natale, il Grinch – forse suo malgrado – incarna la critica al Natale consumista.
Il Krampus, figura demoniaca…ma per quanto ancora?
Scrivendo di cattivi del Natale salta alla mente il Krampus. Mezzo diavolo e mezzo caprone è la figura demoniaca che, assieme al santo, caratterizza le celebrazioni di San Nicolò in varie zone dell’arco alpino, tra cui l’Alto Adige – Südtirol.
Il Krampus non è l’unico doppio oscuro del santo: nelle tradizioni popolari dei paesi del Nord e del Centro Europa ci sono vari personaggi che rivestono questo ruolo, tra cui Zwarte Piet nei Paesi Bassi, Knecht Ruprecht e Pelzmärtel in Germania, e, se consideriamo il periodo natalizio nel complesso, anche la terribile strega Gryla in Islanda.
Un gruppo piuttosto numeroso ed eterogeneo insomma, che testimonia come nelle tradizioni popolari, il “buono” sia sempre accompagnato dall’opposto “malvagio” quale spauracchio per i bambini ma anche elemento narrativo che dà sostanza e movimento alle storie.
Tipico in Sudtirolo, il Krampus è presente anche nelle tradizioni di alcuni paesi trentini, come si può evincere da testimonianze scritte e fotografiche.
Negli ultimi dieci anni la sua fama e presenza ha di gran lunga varcato i tradizionali confini: lo troviamo impiegato con esiti talvolta discutibili in molti mercatini e iniziative natalizie del Nord Italia. Resta da capire se questa sovraesposizione, motivata da logiche commerciali, alla lunga andrà a scalfire la sua proverbiale cattiveria, a tutto discapito del suo oscuro fascino.
(Aggiornato al 20 dicembre 2023)